Dalla spettacolare terrazza di Tellaro.
Scrivo queste note dal treno. Sono di ritorno a Spezia, ho fatto un blitz veloce a Milano, dove ho tenuto la residenza, per votare al referendum. Ci tengo alla nostra democrazia, soprattutto adesso che è sempre più acciaccata.
La mamma è rimasta ad aspettarmi a Pitelli, un paese in collina sopra il borgo marinaro di San Terenzo, dove con il mio compagno abbiamo preso una casina in affitto per qualche mese. Stiamo trascorrendo insieme un po' di tempo; in estate cerchiamo sempre di fare una vacanzina mamma-figlia di almeno una settimana.
Mia mamma Germana è una persona di spirito, aperta e dinamica. Continua ad esserlo, nonostante la schiena affaticata, che però, grazie all' intervento miracoloso di un ortopedico spezzino, le dà tregua in questi giorni consentendole più movimento del solito. Ma è soprattutto la testa a collaborare e a sostenere lo sforzo; la compagnia fa letteralmente rinascere gli anziani che vivono soli in città.
Pitelli non è sul mare, io non guido e quindi l’ho coinvolta in un' organizzazione un po' macchinosa che per funzionare presuppone la sua disponibilità, nonostante i doloretti dell' età.
Fin qui siamo arrivate in treno, con un po' di fatica ma ce l' abbiamo fatta. In zona ci spostiamo in taxi; sono in pochi e in due si danno il cambio per scarrozzarci su e giù a orari flessibili che vanno bene a noi e a loro. Sono simpatici, collaborativi, scontano qualcosa sul prezzo e nei tragitti ci raccontano un po' di vita. È buffo perché la porta dell’appartamento dà sul marciapiede e quindi li aspettiamo sedute in casa!
Quando ci sono, prendiamo poi qualche volta i bus per raggiungere le diverse località, e troviamo passeggeri disponibili ad aiutarci nelle salite e nelle discese. Anche questo è un bel modo per avere scambi, per mischiarsi un po' con le persone e per apprezzare la gentilezza degli altri nel momento del bisogno. Perché c'è, e in queste occasioni viene fuori.
Con l'auto privata non sarebbe lo stesso. Forse sarebbe più comodo, ma meno divertente. Insomma, il mio modo di viaggiare con i mezzi pubblici lo estendo anche alla mamma 😊
Rimango sempre stupita di quante cose è disposta a fare che altre signore non farebbero, per insicurezza o mancanza di agio. È bella questa apertura, e accettare questa figlia un po' “diversa” la rende stimabile oltre che amabile ai miei occhi.
D’altro canto, mi lascio contagiare da piccoli lussi che normalmente mi concedo col contagocce, sia perché non ne sento l' esigenza sia perché tendo sempre a risparmiare. Ne approfitto allora per prendere un ombrellone in prima fila sulla spiaggia più bella di Lerici, per fare gli aperitivi al baretto e cenette piene di cose buonissime. Lei è contenta, e io anche a vederla contenta. Lei apprezza e mi insegna ad apprezzare, a lasciare andare ogni tanto le restrizioni e a godersi le cose.
È uno scambio virtuoso.
Mia mamma è elegante, molto più di me, anzi a confronto di ricercatezza direi che io non lo sono affatto. Spesso in giro lo notano e glielo dicono. Nella sua valigia ci sono le giuste combinazioni di colori, cambi di vestiti, trucchi, creme e profumini. (Tutte cose che non trovano spazio nel mio zaino e che sono state nel tempo abolite in nome di un’essenzialità ben più severa.)
Non è questione di vanità ma di cura. Voglio sottolineare questo aspetto perché la cura di sé, del proprio corpo e del proprio aspetto è un segno di rispetto e amore per la vita anche quando diventa più difficile guardarsi allo specchio. Dovrò ricordarmene.
Ed è anche, naturalmente, la cura dello spirito attraverso la curiosità e l' interesse per il mondo a tenere vivi. La mamma legge gli audiolibri e ama le scoperte scientifiche - da autodidatta non da intellettuale; mi segue sul blog e su Fb, sa usare gli strumenti elettronici e esplora in Internet quel che io scopro viaggiando. Ogni tanto arriva prima e mi dà pure consigli, una meta, un evento, qualcosa che non posso perdermi.
Sono figlia unica, quando sono lontana le manco ma sta attenta a non farmelo pesare.
Questa vicinanza insegna molte cose. È un apprendistato di vita fragile che deve pur continuare a essere vita per non svuotarsi di senso. Non è facile ma è possibile, ed è utile anche per me. Il fatto di vederlo in lei mi conforta per il futuro. Insegna anche a rallentare e a mettersi in un ritmo più umano di quello a cui ci ha abituati la società della fretta. Insegna a capire che tutto passa, che il cambiamento è la nostra vera natura e non si può fermare, che ci piaccia o no. Che siamo fortunati anche quando non lo vediamo o non sappiamo riconoscerlo.
Infatti Germana oltre ad essere una donna elegante.. È sempre in ordine curata attenta alla sua persona.... Molto acculturata e ha parecchi interessi in tutto.. Non guarda televisione ma ascolta la radio e segue i giornalisti ... Insomma una donna completa
La tua mamma mi ricorda la mia, una generazione che ha coltivato gentilezza, curiosità e senso del tempo. Sono molto grata di esserle stata vicina fino alla fine.