Biodiversità culturale
Ha lo stesso valore di quella naturale, ma chissà perché di questa non si parla. Va rispettata tanto quanto l'altra. È la grande ricchezza dell'umanità, per parte mia, la ragione stessa del viaggio.
Stamattina con Maddi, che ho conosciuto nel suo warung dove serve un ottimo caffè, facciamo prove di sarong. Dovrò indossarlo per la cerimonia di luna piena.
Maddi è originaria di Bali, ha 25 anni e parla inglese. Non è da tutti, finalmente posso scambiare due chiacchiere e avere un’idea di quello che succede qui.
Vado a trovarla ogni mattina nel bar sul porto che gestisce col marito. Ci piacciamo, io mi diverto con i suoi bambini e lei mi racconta un sacco di cose.
Domani, e in tutta Bali, ci sarà una celebrazione per full moon, la luna piena, con preghiere e danze tradizionali. Per la verità le celebrazioni sono continue quaggiù, ma dai preparativi che sento, al tempio e nelle famiglie, questa si prospetta grandiosa.
Mi invita a partecipare, ma in segno di rispetto dovrò indossare il pareo delle cerimonie con la fusciacca in vita. Il sarong. Mi insegna ad avvolgerlo. I colori, i nodi, le pieghe sono diversi per uomini e donne. A indicare un atteggiamento maschile di forza e protezione piuttosto che di composta bellezza femminile.
Nel sarong le donne camminano con i piedi stretti, gli uomini con le gambe larghe.
Non vedo l'ora. Dal buco della serratura di questo piccolo villaggio intravedo un pianeta di culture ricchissimo, così lontane e diverse dalle nostre. Così attraenti che vorrei tuffarmi in ogni dettaglio con tutta me stessa.
Mentre scrivo mi giunge dalla strada un rullo di tamburi: li riconosco per essermi trovata, qualche giorno fa, in mezzo a un corteo funebre a dir poco regale. Una straordinaria musica piena di vita, suonata da giovanissimi, per accompagnare la morte. Chissà se era una persona importante oppure se a ciascuno tributano così.
Immagini e suoni del corteo funebre
Li ho visti a lezione, seri e concentrati sui loro strumenti tradizionali, anche il maestro abbigliato con il sarong.
Serangan non è certo il centro di Bali, in nessun senso, né turistico né commerciale né tantomeno culturale. Eppure, il concentrato di tradizioni che sto sperimentando qui è sorprendente. Significa che è vita quotidiana, socialità quotidiana. Non so ancora dire se esista qualcosa che assomigli al nostro individualismo, osservo per lo più esistenze condotte in gruppo, in famiglie numerose; matrimoni, funerali, preghiere sono eventi di tutti. Aperti anche a noi.
La globalizzazione c’è anche qui, si vede. Sono in un luogo remoto rispetto all’Europa ma senz’altro ben integrato nel mondo. La rete prende meglio che in Italia. Ma le tradizioni e le culture locali sono ben vive.
Viaggiando, mi sto facendo l’idea che esista nei popoli un sopra e un sotto. Il sotto delle tradizioni e delle mentalità resiste fortemente, l’omologazione all’Occidente appartiene a uno strato senz' altro più superficiale.
Se si sta un po’ nei luoghi, senza fretta, con atteggiamento rispettoso e non predatorio, se si cerca il contatto, si parla con le persone, la profondità emerge.
La biodiversità culturale ha lo stesso valore di quella naturale, ma di questa, non si sa perché, non si parla. Va rispettata e protetta tanto quanto l’altra. E’ la grande ricchezza dell’umanità, per quanto mi riguarda, la ragione stessa del viaggio.
Gli scatti di questa settimana
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È quasi luna piena
Sono con voi,col cuore 💓 e con la luna pienissima!
Un saluto speciale a Maddi e complimenti per il suo ottimo caffè!