Cambio io, e cambiano i Pensieri Nomadi
La newsletter di Pensieri Nomadi: un modo nuovo di comunicare e di fare blog, più semplice e diretto.
Ti scrivo da un bel terrazzino, a casa di un’amica a Porto Santo Stefano. In questa calda giornata, l’ombra e il silenzio conciliano la concentrazione.
Perché questo cambiamento?
È da un po' che il cambiamento era nell’aria. A distanza di tre anni - forse ricorderai che ho iniziato a pubblicare nel 2020 alle Canarie, in piena pandemia - sentivo l’esigenza di una comunicazione dei Pensieri Nomadi più diretta, costante e facile da gestire: che semplificasse la mia scrittura anche in viaggio e rendesse contemporaneamente più accessible la lettura.
Come sempre, quando avverto arrivare il momento della svolta, cerco qualcuno che mi aiuti, che mi accompagni nella decisione di cambiare. E non è in realtà mai soltanto un fatto tecnico, anche quando il lato pratico può sembrare prevalente. C’è ogni volta un tema esistenziale che chiama al cambiamento, tanto più qui che si ha a che fare con qualcosa di molto personale e intimo come la scrittura: un’esigenza di maggiore apertura, immediatezza e spontaneità nel mio dare e, possibilmente, nel ricevere.
Mi sono affidata alle analisi e alle proposte di Elisa Scagnetti, una giovane brava professionista del web, e sono approdata qui, su Substack. Ne avete già sentito parlare?
Che cos’è Substack?
Substack è una piattaforma americana ancora poco usata in Italia, pensata per chi ha voglia di scrivere, per passione o per lavoro (la usano molti giornalisti indipendenti) e di leggere testi di media lunghezza. Sottolineo questo aspetto perché non è scontato. Sui social in genere si legge poco, spesso soltanto le anteprime degli articoli. Qui invece le persone arrivano per cercare argomenti di loro interesse, spaziando nei più diversi ambiti.
Le pubblicazioni, come questa che state leggendo, avvengono in forma di newsletter e si inviano automaticamente ai propri lettori. Chi vive della propria scrittura, come i giornalisti, propone abbonamenti a pagamento; la scelta è libera e la mia è certo quella di continuare a offrire i miei scritti gratuitamente. Per il puro piacere di raccontare e condividere le mie esperienze e riflessioni in presa diretta.
I diversi invii vengono poi archiviati man mano e vanno a formare un blog. E’ una nuova concezione di blog, essenziale e senza orpelli, che mi è piaciuta molto e sembra adesso più adeguata alle mie nuove esigenze comunicative.
Come quando ho lasciato casa ho tenuto soltanto le cose davvero importanti, del vecchio blog porterò con me i pensieri del cuore, quelli più sentiti e più seguiti. Li troverete qui, insieme ai nuovi.
Prima i contenuti, poi la tecnologia
Un diverso scenario, un diverso ambiente solitamente facilitano il cambiamento. E anche in questo caso confido nel ruolo maieutico del nuovo ambiente tecnologico: che la sua flessibilità supporti questo mio sentimento di apertura, spontaneità e leggerezza, e aiuti la scrittura e i miei pensieri a prender nuova forma.
Prima i contenuti e poi la comunicazione, prima la comunicazione e poi la tecnologia giusta: è una lezione che ho imparato nel mio mestiere di editor. E’ la qualità di quello che hai da dire che fa la differenza, non lo strumento. Prima viene l’interno e poi l’esterno, ma quando i due si incontrano e si armonizzano può venir fuori una bella cosa.
Tornare per ripartire
La scrittura insegna sempre qualcosa, che fin quando non la vedi nero su bianco non l’avevi capita bene. Questo primo post del nuovo blog lo sto scrivendo da Porto Santo Stefano. È qui, sul Monte Argentario, che è nata la mia nuova esistenza, 15 anni fa. È da qui che ho spiccato il volo, lasciando prima il lavoro fisso e poi la casa. Ed è qui che è nato il primo testo che ho pensato di condividere con gli altri dopo anni di taccuini privati.
Lo puoi rileggere a questo link: Mattina senza vento
Essere qui mi ha dato il coraggio di superare il vecchio blog e affrontare questa nuova esperienza. Dovevo tornare a casa per ripartire.
E’ da tempo che non passavo un po’ di giorni al Monte Argentario. Ho ritrovato intatta quella speciale atmosfera di condivisione e scambio che amo moltissimo e che in questa misura c’è soltanto qui. L’abbiamo creata e nel tempo della mia assenza non si è dispersa. Che gioia!
L’Argentario resta per me un piccolo mondo antico che coltiva le sue tradizioni anno dopo anno. I quattro quartieri di Santo Stefano si sfidano in un famoso e variopinto palio marinaro che si tiene il 15 agosto. L’intero paese si prepara all’evento, in particolare i ragazzi alla voga delle barche. Eccoli in allenamento al porto vecchio. Forza, e che vinca il migliore equipaggio!
Grazie di aver letto fin qui!
Un abbraccio dal mare
Cristina
Chi mi ha seguito in questi anni, continuerà a ricevere i post come prima, via mail o via Whatsapp, senza fare nessuna azione.
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Ciao!
Non conoscevo Substack e ti ringrazio molto per la dritta!
E soprattutto sono felice di trovare finalmente il modo per commentare.
GRAZIE
"Dovevo tornare a casa per ripartire..."
È bello sentirtelo dire. La Maremma è terra di grandi cambiamenti...! Bello trascorrere, insieme a tanti altri cari amici, quei magici momenti... Certi ricordi resteranno impressi anche nel profondo del mio cuore... Bello sapere che l'Argentario sia per te la tua "Itaca": potendo così riprendere, e intavolare, tante altre belle argomentazioni.