Che cosa significa vivere viaggiando
Vantaggi, svantaggi, quanto costa. Un bilancio di fine anno è sempre utile, forse anche a chi vuole cambiare qualcosa della sua vita senza pregiudizi. Kuala Lumpur, riflessioni dal 23°piano.
Le smaglianti Torri Gemelle con motivi islamici, simbolo della città. Kuala per gli amici.
🌍 DOVE SIAMO
La stagione delle piogge è arrivata in Indonesia e noi ce ne andiamo più su, destinazione Sud-est asiatico. Passando per la Malesia e la sua fantasmagorica capitale Kuala Lumpur.
Insostenibile e affascinante come sanno essere le città asiatiche. Un mosaico di modernità estrema, culture, religioni, cibo, tradizioni dei popoli che la abitano. Malay, indiani, cinesi.
Grattacieli e templi: guarda queste foto!
Siamo qui anche perché ci abita una deliziosa coppia di giovani cinesi che ho conosciuto in Nuova Zelanda lo scorso anno e che ci ospitano nei giorni di Natale. Passeremo insieme la Vigilia. Quando viaggi è bello avere una conoscenza sul luogo, fa proprio la differenza.
Per ora siamo alloggiati in un appartamentino al piano 23 di una piccola torre. Tutto è relativo: qui i intorno gli edifici sono molto più alti. E la Malesia, ricchissima di petrolio, fa a gara coi vicini per figurare tra i top 10.
🚀 VITA IN VIAGGIO
La chiamo così la mia, ormai da alcuni anni. Dal 2016, annus mirabilis delle dimissioni, mi sono progressivamente convertita dalla vita sedentaria al nomadismo. E mi piace sempre moltissimo. Mi sono adattata, non tornerei indietro. In questo momento non saprei nemmeno precisamente dove, non avendo più una mia casa in Italia.
L'ho lasciata dopo la pandemia perché il viaggio mi portava sempre più lontano, e per ragioni economiche. Non essendo ricca, le risorse servono per viaggiare e per vivere fuori.
Per fortuna, ho ancora una mamma in gamba che abita a Milano, è lei il punto di riferimento. Poi ci sono gli amici, con la loro vicinanza di pensieri e la calda ospitalità quando arrivo. Un'altra àncora fondamentale per non sradicarsi completamente nel viaggio. E il mio adorato marinaio, il mio compagno Giorgio: casa è dove c'è lui. E casa è dentro di noi, anche quando non siamo insieme per ragioni di vita e di lavoro.
Gli affetti e le relazioni sono le mie risorse primarie. Le coltivo da vicino e da lontano come perle preziose. Poi ci vogliono le risorse materiali. Non il superfluo, il necessario per sostenere in modo autonomo la scelta che ho deciso di compiere.
💰 DOVE SI TROVANO LE RISORSE MATERIALI
Innanzitutto nel lavoro. Dopo aver lasciato l’impiego fisso, il mio mestiere di editor freelance si è facilitato con la pandemia, quando anche gli ultimi legami con l' ufficio sono scomparsi. Oggi sono quel che si dice una vera e propria “nomade digitale”: svolgo tutto da remoto e porto avanti progetti da ogni dove.
Se partissi per la Luna - e magari, se me ne daranno la possibilità, un giorno lo farò - continuerei tranquilla a lavorare da lassù. Ormai la localizzazione non conta più niente: il lavoro si è totalmente deterritorializzato. Non tutto, ovviamente.
Io faccio libri per la scuola, e funziona benissimo. Basta portare il computer sempre con sé, avere la pazienza e la concentrazione di dedicare alle scadenze il tempo giusto, ed è fatta.
Non è facile, attenzione. È un esercizio e ci si arriva un po’ alla volta. Avere disciplina e rispettare i tempi è a volte faticoso ma necessario per offrire affidabilità e ottenere sempre nuovi incarichi. E quindi entrate sicure ogni mese per finanziare le proprie scelte.
Il mio pc sta qui dentro, insieme con le poche cose indispensabili alla quotidianità. Abiti, medicinali e poco altro.
Oltre al lavoro, ci vogliono delle condizioni. Parlo sempre, naturalmente, dal punto di vista di una persona che deve fare bene i conti con disponibilità limitate. Io sono scrupolosissima nei miei, non tralascio un euro nei calcoli. E questo è molto importante soprattutto quando si viaggia a lungo.
Le spese fisse vanno ridotte al minimo. Motivo per cui una casa tutto l'anno non è sostenibile. La puoi vendere e usare il ricavato per vivere, come ho fatto io, oppure affittarla intanto che ti sposti. Da ònere diventa così una risorsa utile per il viaggio. Niente macchina, ma io non guido, quindi no problem. In ogni caso si può affittare. Niente spese superflue. I vestiti e il paio di scarpe che mi porto nello zaino bastano e si sostituiscono quando si usurano.
Uno stile di vita essenziale è il più adeguato al viaggio, vantaggioso economicamente e spiritualmente liberatorio.
La seconda condizione è l'oculatezza nelle spese. Dipende da dove sei e da come viaggi. Bus, treni e traghetti sono da preferire agli aerei. Anche perché più ecologici. Ostelli e pensioni familiari da preferire agli hotel. Anche perché più interessanti e autentiche come esperienze.
Qui in Estremo Oriente è tutto piuttosto sostenibile, costa davvero poco. Con alloggi, pasti, spostamenti e attività varie si riesce a stare entro i 1500 euro al mese.
Il viaggio fuori stagione, il viaggio lento, il viaggio in solitaria sono nella mia esperienza i più economici. Ci vogliono spirito di adattamento e naso per trovare sistemazioni e posti belli lontani dal turismo di massa. Ma comodi e giusti per noi.
🛑 SVANTAGGI NE ABBIAMO?
Si, certamente, come in ogni vita che si rispetti.
Anzitutto, la lontananza dagli affetti: per quanto li porti tutti nel mio cuore, sono lontani. Di tanto in tanto ne sento molto la mancanza o la paura di perderli.
La solitudine è un sentimento condiviso tra i nomadi digitali. Nei gruppi Fb se ne parla parecchio. Anche nel lavoro, i contatti sono spesso limitati alle call. Ci sono gli incontri di viaggio e i coworking, ma è un' altra cosa.
Più in generale, potremmo definirlo senso di sradicamento: stare nel proprio posto, nella propria routine, può essere noioso alla lunga ma è preferibile per la maggioranza delle persone proprio per il suo forte valore stabilizzante. Che puoi invece smarrire viaggiando.
Nel vivere viaggiando ci si può sentire “diversi”, strani, magari non capiti fino in fondo nelle proprie scelte. D’altronde non è semplice star fuori dal seminato, c’è un rischio di emarginazione. Tu non sei sincronizzato coi ritmi delle altre persone e loro sono fuori sincrono rispetto a te. Tranne quelle speciali, che ti vogliono bene al di là dello spazio e del tempo.
Ci vuole una certa forza e la capacità di trovarla in sé stessi. Questo tipo di vita è in effetti per chi è un po' selvatico. Ma anche abbastanza aperto e curioso per cercare il contatto con l'altro, per buttarsi nella mischia del mondo in cui ci si trova.
Ho fatto volontariato nel passato ed è forse questo aspetto di impegno sociale che mi manca di più. Penso sempre che quando mi fermerò vorrò restituire sotto qualche forma tutta la fortuna, tutta l’accoglienza, tutta la bellezza che sto vivendo a chi non viaggia per piacere ma per dolorosa necessità.
Con questa suggestiva benedizione dal tempio induista delle Batu Caves (LK), ti auguro giorni di festa dolci e sereni.
Cristina
Ogni volta che leggo i tuoi racconti vado in estasi. Un po' sei tu, il tuo modo di vivere, la tua sensibilità, un po' i posti così fantastici che descrivi facendomi proprio camminare con te...
Grazie, davvero grazie. Ti sono grata per il tuo blog e mi dispiace che tu a volte ti senta sola, perché i tuoi racconti invece fanno un'ottima compagnia e mi sento in debito con te.
Ti auguro un buonissimo Natale e un inizio felice del nuovo anno.
Mi tieni "sveglia"!
Nel senso che ogni tappa, ogni racconto mi ricordi di cambiare prospettiva.
Nessun centro su me, su qui, ma sguardo ampio, sempre più ampio, inimmaginabilmente ampio. Fede, lingua ,religioni, tradizioni, cibo, cultura, etnia sono parole che condizionano, etichette che tracciano confini. Attraverso il mondo che ci racconti vedo invece solo Vita, un'unica matrice che si manifesta con incredibile creatività. Diversità, fantasiosissima diversità ma non separazione, non un giusto o sbagliato, vero, o falso, bello o brutto.. Solo Vita che circola, che si esprime, che vibra. Quindi grazie.
Non sentirti sola Cri, anche distanza è una parola che perde senso, sempre un fatto di vibrazioni.
Un caro abbraccio ad entrambi.