Run, la vita prima dell'industria. Post fotografico
🌍 Dove siamo 🏝️ Lo spazio di un' isola 🏝️ Come si sta senza elettricità 🏝️ Meglio il nostro mondo o il loro?
Sono le 6. Il sole scende piano piano sul molo lasciando macchie rosse tra le nuvole grigie. Sale forte il canto del muezzin e avvolge tutto in un' atmosfera surreale e incantata. I ragazzi si affrettano alla moschea insieme con i loro padri. Io rimango ancora un po' a guardare la luce della sera e l'oceano di olio tutto intorno.
DOVE SIAMO
Run è un’isola di corallo emerso, diversa dalle altre isole vulcaniche dell' arcipelago di Banda, Indonesia orientale. Un museo del mare a cielo aperto che racconta di fondali e specie viventi antichissimi. La roccia incandescente rende il caldo umido asfissiante; in compenso la foresta è rigogliosa e adatta alle piantagioni di noce moscata.
Il suo nome non le corrisponde. Viene dagli inglesi che corsero qui dalla vicina Banda Naira per sfuggire agli olandesi. Ma qui non si corre affatto, anzi si va lentissimi, nella geologia come nella storia.
LO SPAZIO DI UN'ISOLA
Duemila abitanti convivono stretti in un unico villaggio adagiato intorno all' unica baia. Ma subito si va in salita: l' isola è un monticello di stradette ripide e alti scalini. Altrimenti non ci sarebbe spazio per tutti.
Nel paese alto mi sorprendono case bellissime, colorate e con giardini: i guadagni che provengono dalla noce moscata li investono nel mattone (mi ricorda qualcosa). Naturalmente mattoni di sabbia, corallo e lava.
La via principale è lunga meno di un chilometro e la vita si svolge tutta qui. Il centro è il molo da cui vanno e vengono piroghe e pescatori. Una volta al giorno la barca porta a Banda Naira chi ha bisogno di comprare qualcosa.
La maggior parte degli isolani non conosce che questo tratto di mare. Il pensiero di un orizzonte tanto piccolo mi asfissia più del caldo, eppure nella realtà dei fatti è così per miliardi di persone. Siamo noi viaggiatori a essere privilegiati, è bene che me ne ricordi ogni volta.
COME SI STA SENZA ELETTRICITÀ
Sull'isola c'è la scuola, ma non ci sono negozi, né altro.
Non c'è corrente durante il giorno. Sembra impossibile, ma le attività si svolgono senza elettricità. Non ci sono frigoriferi, né lavatrici, né computer. L'acqua si trasporta nei bidoni, per cucinare si fa il fuoco, i telefoni si caricano di notte.
Le occupazioni quotidiane sono per lo più volte alla sopravvivenza. Le donne preparano il cibo, lavano i panni a mano, curano i figli. Gli uomini escono a pesca, trasportano acqua, legna e gasolio, costruiscono le case.
Alle sei, quando il sole scende, arriva la luce nelle case e nella via. Coincide con la preghiera della sera. Il richiamo del canto sacro alla grande moschea annuncia che un altro giorno è finito. Una doccia fredda col secchio, berretti e caftano e si è pronti per Allah. Domani si ricomincia. Non c'è nemmeno bisogno dell' orologio.
MEGLIO IL NOSTRO MONDO O IL LORO?
L'industria ha cambiato il mondo. Ha dilatato gli spazi, accelerato i ritmi, moltiplicato gli oggetti e i desideri, sostituito i gesti (e gli dèi) con l'automazione. Ma non qui.
A Run il mondo è quello di prima: preindustriale lo definirebbero gli storici. Intendendo la realtà e l' esistenza che uomini e donne hanno condotto per secoli fino a che la rivoluzione portata dall' industria nel Settecento ha sconvolto tutto.
Attenzione però: preindustriale ma non vergine. I cascami della nostra civiltà sono arrivati fin quaggiù nel peggiore dei modi, sotto forma di plastica, parabole televisive arrugginite e un debolissimo segnale di rete.
Meglio il nostro mondo o il loro? Fuori da ogni retorica, se la domanda ha un senso, la risposta non è affatto scontata.
Stanno meglio loro che restano oppure io che vado? Sta meglio la mia mente scimmia oppure chi tiene la mente agganciata alle mani nel lavoro quotidiano? Chi compra comodo nei supermercati o chi si fabbrica il cibo? Chi sta dove sta o chi cerca lontano?
Il viaggio è sempre un'occasione per riflettere sulla vita.
Sicuramente un bel posto da vedere, e bellissime persone❤️
E tante cose da imparare, e da riscoprire di sé... Ma no, non potrei vivere così...
Sono figlia del mio tempo...
Vorrei si potessero recuperare gli aspetti più belli del passato, senza dover rinunciare alle meraviglie del presente, e del futuro💞
Un abbraccio grande a te e al tuo compagno😘😘
Mi piacerebbe provare.
Magari anni fa ci sarei stata stretta . Oggi forse no. Ho smesso di cercare fuori e poter sperimentare la vita nella sue essenza mi attira.
Sarebbe un togliere dalla giornata e dalla mente ciò che è in più, non per rinnegarlo ma per comprendere a fondo cosa è in più e cosa è essenziale per Essere.
Diventando consapevoli di quell' Essere poi ovunque sarebbe casa.
Un abbraccio Cri.