Andalusia. Il viaggio, gli incontri con i giovani, il cammino spirituale
Un mesetto che sono qui, e quante cose! Sembra che la vita si moltiplichi viaggiando.
Il canto andaluso con l’accompagnamento della chitarra e del battito delle mani mi commuove.
Ciao, felice di ritrovarti fra i Pensieri Nomadi. E benvenuti ai nuovi lettori che si sono aggiunti questa settimana. Grazie, siete tanti e sono onorata 🙏
Il viaggio
Scrivo dal treno che da Siviglia mi sta portando a Cordoba. In questo mese ho viaggiato lentamente e toccato le bellezze classiche dell' Andalusia, con alcune varianti interessanti: Ronda, Vejer de la Frontera, Tarifa. Questa cittadina arabo-cristiana nell'estremo sud della penisola è il posto dove sono stata meglio e più a lungo. Il centro storico raccolto, le passeggiate nel Parco dello Stretto di Gibilterra, le grandi spiagge, l'atmosfera rilassata, pochi turisti, che in questa stagione non arrivano fin quaggiù.
Nella solitaria ho avuto un intermezzo: la mia amica Silvia è venuta a trovarmi a Cadice. È stato emozionante andare a prenderla in stazione come se io fossi di casa. Gli incontri in viaggio sono tra le cose che amo di più.
La sua presenza mi ha permesso di interrompere il ritmo personalissimo del viaggio solitario. Mi piace molto e ci sguazzo, ma non mi ci voglio abituare troppo. Il richiamo della relazione mi rimette in equilibrio: il piacere della solitudine e il piacere del rapporto con gli altri devono integrarsi per funzionare bene entrambi.
A Siviglia e a Cadice - più autentica e verace della sua turistica vicina - sono tornata più volte, con lei e da sola, e le ho viste con occhi diversi. Insieme si condivide, ma è più dispersivo. La relazione assorbe più del luogo che si attraversa. Da soli ci si concentra e si vivono i posti senza filtri, ma manca lo scambio, che sempre arricchisce.
L' ideale è mescolare, la mescla, come dicono qui.
L'incontro con i giovani
Granada è l'ambiente che mi ha preso meno, troppo affollata, si sta svuotando di significato. Nel quartiere arabo non ne possono più del turismo di massa, che riversa immensi gruppi nelle strettissime viuzze. L' Alhambra è ormai inaccessibile a meno di prenotare almeno un mese prima, ma io non programmo niente, e quindi amen.
Eppure Granada mi rimarrà nel cuore per l’incontro che ho fatto nel suo pittoresco ostello. Con Fernando, un ragazzo-ragazza colombiano-a delizioso-a. L' ho conosciuto-a mentre stirava la sua camicia bianca di notte in una stanza da sei. Abbiamo passato una serata bevendo sangria e vermouth artesanal prima che andasse a ballare per tutta la notte. Raccontandoci la vita: due pianeti abissalmente lontani eppure comunicanti, e così risuonanti.
E poi il francese nomade che vive sul suo camion; il ragazzo di Domodossola impegnato in elaborati pranzetti nella minuscola cucina di Tarifa; le volontarie argentine nell'ostello di Siviglia; le mie compagne di stanza, da Cina, Spagna, Nuova Zelanda, tutte viaggiatrici solitarie, spesso alla prima esperienza, con mia grande ammirazione.
Abbiamo condiviso pezzettini di storie, progetti, sogni, piccoli e grandissimi, che conservo come preziose tessere di un infinito mosaico umano che ritrovo ogni volta che viaggio.
Una bella gioventù, una gioventù globale, in cerca di incontri, di senso, aperta, variegata, curiosa. Piena di energia, ma consapevole del mondo folle che ci circonda. Ne abbiamo parlato, e ho trovato tristezza per ciò che stiamo attraversando ma non rassegnazione.
Negli ostelli dove alloggio ci sono soprattutto loro, naturalmente, e quindi è un ambito dove è facile incrociarli e scambiare. Non mi capita spesso e sono contenta di questa opportunità che trovo nel viaggio. Mi apre la mente e mi aiuta a tenere il cuore libero dalle fatiche dell'età.
Incontrare i ragazzi può farti sentire vecchia o giovane, dipende da come stai tu. Sarà l'aria gioiosa della Spagna, ma qui mi sento molto giovane 😅
Il fantasmagorico Carnaval de Cádiz.
Il cammino spirituale
Questo è anche un viaggio in cui è molto presente il lavoro interiore. La solitudine, il movimento, gli scenari ricchi di bellezza agevolano il cammino spirituale che sto approfondendo in questo anno speciale che segna i miei sessanta.
In particolare, pratico alcune vie, sostenuta da letture, insegnamenti e meditazioni di maestri, occidentali e orientali. Sono spiritualmente eclettica e amo esplorare le convergenze tra percorsi diversi piuttosto che attenermi a una dottrina.
Una via che mi appassiona e che si adatta particolarmente a essere sperimentata in viaggio è il non agire: ossia l’azione senza artefice, come quella dell’artista che non sa chi muove la sua mano, eppure la muove e rappresenta ciò che ha dentro.
È l'arte di lasciar essere, di farsi portare senza intervenire sempre con la mente, di non forzare le decisioni, di abbandonarsi a ciò che arriva nella giornata e a ciò che c'è adesso. È una pratica di libertà che mi sta regalando sorprese, qualità del momento presente e rilassamento. Anche nelle sessioni di lavoro, che sempre mi toccano per rendere sostenibile ciò che faccio.
I due viaggi, quello geografico e quello esistenziale, si parlano segretamente e scelgono per me. Che bello, e quanta leggerezza può portare in dono questa pratica.
Hai voglia di condividere qualcosa sugli argomenti trattati in questi Pensieri Nomadi?
Ti saluto con questo meraviglioso bacio tra Eros e Psiche ritratto in un mosaico romano del III secolo, ritrovato nel sottosuolo di Cordoba.
Cordoba è stata romana, poi visigota, poi araba, poi cristiana, e per secoli ha ospitato una grande comunità ebraica.
La sua specialità deriva dalla diversità culturale che l'ha creata nei secoli. Dovremmo imparare dalla nostra cultura e tornare alle nostre radici multietniche, di cui tutti siamo eredi, anziché farci stupidamente la guerra.
Ciao, alla prossima settimana.
Cristina
Che pace e che serenità traspaiono dal tuo viaggio! Un’ispirazione a muoversi e sentire diversamente anche nel proprio quotidiano.
Mi sorprendo sempre a pensare a come ognuno di noi sperimenta la vita. Una vita come una tessera che andrà a comporre un bellissimo quadro, con i colori chiaroscuro a seconda di come si è vissuto. Ma comunque vale sempre la pena viverla. Grazie per le esperienze che condividi e per i colori e le emozioni che riesci a trasmettere nel tuo raccontare la vita! 💙