Tempo fa lessi "L'alfabeto dei piccoli armeni" un racconto straziante del genocidio attraverso i racconti dei "piccoli armeni" ovvero dei bambini, praticamente gli unici sopravvissuti che possano ancora raccontare le atrocità di cui sono stati testimoni. È stato difficile arrivare alla fine del libro (che per altro è breve) ma mi pareva un atto dovuto. Grazie per questo articolo.
L'ho letto pure io un anno fa: come dici tu Marta, si fa proprio fatica a percorrerlo tutto, nonostante la brevità. In ogni frase ci sono dolore e violenza difficili da sopportare.
È di una crudezza indicibile ma, secondo me, necessaria. Ormai siamo anestetizzati alla violenza e abituati a essere "coccolati" con versioni edulcorate della realtà. Questo libro è una ventata di aria fresca (e di dolore) pazzesca.
La gola del Debed è uno dei ricordi più vividi e "dolci" che ho del mio viaggio in Armenia. Arrivavo dalla Georgia in treno e soggiornai ad Alaverdi per un paio di notti, cittadina mineraria che dire decadente è poco... ma con tanto calore umano e con persone desiderose di condividere. Inutile dire che nel Caucaso l'Armenia è stato il paese che mi ha regalato più emozioni.
Tempo fa lessi "L'alfabeto dei piccoli armeni" un racconto straziante del genocidio attraverso i racconti dei "piccoli armeni" ovvero dei bambini, praticamente gli unici sopravvissuti che possano ancora raccontare le atrocità di cui sono stati testimoni. È stato difficile arrivare alla fine del libro (che per altro è breve) ma mi pareva un atto dovuto. Grazie per questo articolo.
ciao Marta, ben trovata e grazie a te
L'ho letto pure io un anno fa: come dici tu Marta, si fa proprio fatica a percorrerlo tutto, nonostante la brevità. In ogni frase ci sono dolore e violenza difficili da sopportare.
È di una crudezza indicibile ma, secondo me, necessaria. Ormai siamo anestetizzati alla violenza e abituati a essere "coccolati" con versioni edulcorate della realtà. Questo libro è una ventata di aria fresca (e di dolore) pazzesca.
Mi farò forza e lo leggo. Non sarà facile, ma ci provo
Ottimo spunto x un prossimo viaggio in moto. Grazie
La gola del Debed è uno dei ricordi più vividi e "dolci" che ho del mio viaggio in Armenia. Arrivavo dalla Georgia in treno e soggiornai ad Alaverdi per un paio di notti, cittadina mineraria che dire decadente è poco... ma con tanto calore umano e con persone desiderose di condividere. Inutile dire che nel Caucaso l'Armenia è stato il paese che mi ha regalato più emozioni.
Molto interessante e un luogo a me totalmente sconosciuto