Banda. Come la noce moscata ha cambiato il mondo
🌍 Dove siamo 🍀 Perché proprio qui? 🍀 Una storia incredibile 🍀 La ricchezza mortale delle spezie 🍀 Lo scambio tra Run e Manhattan 🍀 E i bandanesi si sono ripresi la noce
Carta da Wikipedia.
DOVE SIAMO
Dopo un viaggio lunghissimo di tre aerei e 18 ore di nave sono approdata a Banda, dieci piccole isole nascoste tra le altre mille dell’arcipelago delle Molucche, Indonesia orientale.
Un perfetto arco vulcanico emerso dagli abissi del Pacifico, una baia tra le più belle del mondo con un mare interno tanto calmo da sembrare un lago, un manto di rigogliosa foresta equatoriale alimentata da un’umidità che toglie il respiro.
Banda Naira, dove sono alloggiata da una settimana, ne è il suggestivo capoluogo dominato dal Gunung Api, un agguerrito vulcano di 650 metri. Si vede ancora, come fresca, la colata di lava dell’ultima eruzione, avvenuta nel 1998.
PERCHE’ PROPRIO QUI?
Sono un editor di libri per la scuola. Mi occupo di storia e geografia e ho una particolare passione per la cartografia. Amo fabbricare – e guardare – le cartine, ne ho fatte centinaia. E non so quante volte nella mia quasi trentennale vita lavorativa ho incontrato le isole Banda nei testi, nelle fonti, nelle mappe geografiche. Senza mai capire bene dove fossero: più che altro un luogo mitico, puro mistero, fascino, sogno.
Sono venuta a vederle con i miei occhi, in un certo senso ad accertarmi della loro esistenza. Queste isole, infatti, hanno una storia molto speciale: hanno cambiato il mondo. Loro malgrado.
UNA STORIA INCREDIBILE
Per almeno un millennio i bandanesi hanno usato in tutta tranquillità il più grande dono che la natura potesse fargli: la noce moscata. La usavano nella cucina e nella medicina, la regalavano ai loro vicini cinesi e indiani, la vendevano per niente ai commercianti arabi. Che la piazzavano poi sui mercati europei gonfiando ad arte i prezzi, come moderni speculatori.
Pepe, cannella, zenzero, zafferano, chiodi di garofano, noce moscata, macis: oggi facciamo fatica a capire perché le spezie sono state per secoli qualcosa di “speciale”, come dice il loro nome latino species. Ma dal Medioevo al Settecento si consideravano oro e rappresentavano un terzo degli scambi mondiali. Impiegate in coloranti, profumi, farmaci, elaborate pietanze, costituivano un lusso per cui i ricchi europei erano disposti a pagare cifre esorbitanti.
Tanto che a un certo punto, nel Quattrocento, portoghesi e spagnoli cominciarono a pensare di voler raggiungere direttamente con le proprie navi le fonti di quella ricchezza. Come si diceva allora, le “Indie”. Con l’obiettivo di scavalcare gli arabi, smettere di pagare la loro mediazione e guadagnare il più possibile dal lucroso commercio.
La Spagna, con le navi di Cristoforo Colombo, scoprì per sbaglio un nuovo continente proprio nel tentativo di raggiungere l’Oriente navigando da Occidente. Ma furono i portoghesi a vincere la scommessa delle spezie, riuscendo nel frattempo a circumnavigare l’Africa e a raggiungere effettivamente da est le coste dell’Asia.
Colombo toccò per la prima volta il suolo americano a San Salvador il 12 ottobre 1492; Vasco da Gama arrivò a Calicut, in India, il 20 maggio 1498. Da allora il mondo non fu più lo stesso.
LA RICCHEZZA MORTALE DELLE SPEZIE
I portoghesi sbarcarono a Banda nel 1512 e vi restarono per cento anni, assumendo il controllo della produzione e del commercio della noce moscata e del suo derivato, il macis, il fiore rosso che avvolge a guaina la noce. Preziosissimo anch’esso per le sue numerose proprietà, usato ancora oggi persino nella Coca Cola.
Ma furono gli olandesi, dopo di loro, a dominare le isole indonesiane per un tempo infinito di 350 anni. E fu un dominio devastante ed efferato che, per assicurarsi il monopolio della noce moscata, portò allo sterminio della popolazione locale. Furono più di 15000 i bandanesi uccisi dai samurai giapponesi al soldo della civile Olanda, migliaia i deportati a Giava e Sumatra, altrettante migliaia le persone originarie di altre isole ridotte in schiavitù a lavorare nelle piantagioni di Banda.
Come mi faceva notare oggi Mister Man, professore in pensione con cui ho fatto un lungo giro per l’isola, Amsterdam è nata dal sangue di questa terra.
LO SCAMBIO TRA RUN E MANHATTAN
Olandesi e inglesi combatterono a lungo per la noce moscata. La misura di quanto grande fosse il suo valore ce lo dà lo scambio che avvenne tra i due contendenti: per chiudere la partita, nel 1667, gli olandesi vollero a ogni costo Run, uno scoglio di 3 km x 1 (guardalo sulla carta, è minuscolo) ricoperto del sospirato albero, concedendo agli inglesi l’isola di Manhattan. L’Olanda l’aveva comprata pochi anni prima per 24 dollari, usandola come base per il commercio delle pellicce. Si chiamava Nieuw Amsterdam: gli inglesi la ribattezzarono New York, in onore del loro re e duca di York.
Domani vado a Run per qualche giorno, a questo punto sono davvero curiosa di conoscere questo pezzo forte che ha cambiato la storia dell’America. È sperdutissima, avrò poca o nulla rete, ve ne parlerò al mio rientro.
E I BANDANESI SI SONO RIPRESI LA NOCE
Ancora oggi la noce moscata e il macis valgono un bel po’: 20-25 dollari al chilo, niente male per gli standard indonesiani. Il governo distribuisce le piantagioni alle famiglie, circa un ettaro, cento alberi per ciascuna. Fanno tutto a mano: la raccolta, la separazione del macis, l’essicazione al sole, l’estrazione della noce, la confezione per la vendita.
La esportano in ogni angolo del mondo, compresa l’Europa, ma questa volta da padroni della propria ricchezza. Non certo un lieto fine, ma una riconquistata dignità, una ritrovata giustizia.
Oggi sono andata a curiosare sull’isola grande di Banda Besar, vi lascio qualche immagine di questa storia incredibile e di queste isole meravigliose.
Grazie a tutti per i vostri generosi riscontri, ogni volta arricchiscono i miei Pensieri Nomadi, e non solo i miei. La bellezza del blog è proprio questa: la condivisione, la relazione benefica tra chi scrive e chi legge.
Grazie per questo racconto . Storia sconosciuta che mi ha stretto lo stomaco per l'ennesima follia di violenza e ingordigia .
Insieme al profumo della noce moscata mi attraversa una domanda: com'è possibile che la bellezza anche questa volta non sia riuscita a fermare l'avidità, il potere, la violenza. Vedo le foto che ci hai mandato e resto senza respiro. Limpidezza, purezza, armonia, moltitudine, diversità, trasparenza , luoghi sacri dove camminare senza scarpe . Olandesi e Portoghesi si saranno trovati davanti lo stesso paradiso e mi chiedo perché tutta questa bellezza non sia riuscita a fermarli.
La bellezza della manifestazione mi disarma mi lascia muta mi fa mite umile mi nutre mi dà pace mi basta.
Alla prossima.