Cambiamento, viaggio, lavoro. Tappe di una trasformazione
Un'intervista sulla mia esperienza che spero possa essere utile o di ispirazione a chi legge i Pensieri Nomadi e ha il desiderio di cambiare vita
Felice di trovarti fra i Pensieri Nomadi 🌹
Sono a Cadice, nuova tappa del viaggio che sto facendo in Andalusia. Ne ho parlato qui la scorsa settimana > Spagna in solitaria, fuori stagione.
E’ una bella giornata di sole, ma prima di uscire mi fa piacere scrivere per presentarti l’Intervista Nomade a cui ho avuto il piacere di essere invitata. Il progetto è di
, che sul suo canale YouTube pubblica ogni mese una serie di dialoghi che riguardano diversi aspetti del nomadismo digitale, esistenziali e lavorativi, fuori da falsi cliché e a partire dalle storie di chi ha scelto di condurre questa vita. Come me.Cliccando qui puoi vedere o ascoltare l’intervista completa.
Il dialogo con Elisa è stata una bella opportunità per parlare di un argomento che mi sta molto a cuore: il cambiamento. Uno degli aspetti del nomadismo digitale tra l’altro più colpiti da veloci semplificazioni e divulgato, in particolare sui social media, con una certa superficialità.
Mollo tutto e parto, vado a fare la nomade digitale 😊
Ecco, non funziona proprio così. Sia perché il cambiamento di vita e di lavoro non si realizza semplicemente prendendo una decisione, sebbene coraggiosa, ma ci vuole un tempo di maturazione per attuare una trasformazione che sia reale, effettiva. Sia perché forse non è auspicabile “mollare tutto”, ma preferibile, per la stessa sostenibilità dell’impresa - economica ma anche psicologica - far partire il cambiamento da dove si è, creando le condizioni dalla situazione presente.
L’inizio è una fase delicata, che va gestita con molta cura e senza colpi di testa. Man mano poi che prendiamo fiducia, possiamo attuare svolte più radicali nei passi successivi.
Inoltre, il nomade digitale non “si fa”; si tratta piuttosto di costruire una nuova modalità lavorativa e organizzativa, o adattando il proprio impiego precedente alle esigenze del suo svolgimento da remoto, come è avvenuto nel mio caso - sono un’editor di libri per la scuola, ho lavorato vent’anni in una casa editrice come dipendente e continuo a farlo ora come libera professionista; o avviando e testando man mano la fattibilità e la redditività di una diversa professione svolgibile interamente online.
Quindi, coraggio, perseveranza, verifica in itinere e concretezza delle azioni sono condizioni necessarie, a mio parere, perché non sia una vacanza ma un nuovo progetto di vita che tenga sul lungo periodo.
Con una consapevolezza, che riconoscerà anche chi ha realizzato il suo cambiamento in modo più immediato del mio - e ce ne sono moltissimi, perché io sono particolarmente lenta nelle mie scelte. Una volta che abbiamo avuto il coraggio di pensare il cambiamento, soprattutto se non si è più giovanissimi, e quindi di fare azioni conseguenti - nel mio caso l’avvio sono state le dimissioni -, se inizialmente esso prende la forma che avevamo immaginato “prima” (volevo andare a vivere al mare con il mio compagno), “poi” può invece sfociare in novità inaspettate (sono diventata nomade).
Il cambiamento infatti libera energie sepolte e genera altro cambiamento, anche non previsto.
Il mio è iniziato dal lavoro; poi ho cercato di organizzare il lavoro in modo da portarmelo in viaggio - vivevo al mare ma desideravo viaggiare più a lungo e dovevo comunque lavorare per mantenermi; ho allora sperimentato varie forme di lavoro in viaggio, in solitaria e in coppia; ho visto che ci riuscivo, riuscivo cioè a mantenere gli impegni e le scadenze anche muovendomi; mi è piaciuto tanto da volerne fare una forma di vita e mi è aumentata la fiducia per andare avanti su questa strada, lasciando, cinque anni dopo il lavoro, anche la casa.
All’inizio non sapevo nemmeno che cosa significasse l’espressione “nomade digitale”, e adesso eccomi qui a scrivere da Cadice.
Nell’intervista non troverai nessuna ricetta, ma soltanto una storia. Ognuno ha la sua, ma per intraprendere il cambiamento, per mantenerlo e soprattutto per evolvere in esso, a me è servito e serve sempre moltissimo leggere di come altri, differenti per età, personalità, obiettivi, hanno intrapreso le più diverse vie, pratiche e esistenziali, per modificare e migliorare la qualità della propria vita.
Perché è questo il punto: andare verso una vita che sia di maggiore soddisfazione, che ci permetta di esprimere i nostri talenti e potenzialità, di farci sentire più profondamente vicini al nostro nucleo vero e autentico. Attraversiamo fasi e il cambiamento è quella possibilità meravigliosa che ci diamo non per rinnegare il passato o “strappare” con esso, ma per incontrare noi stessi mentre cresciamo e evolviamo. E non è mai tardi se sentiamo al nostro interno la libertà di provarci.
Fantastiche voi due insieme!
Tanti tanti complimenti.