Non posso certo dire di essere un pellegrino. Ma, nell'andare su e giù per l'Europa che amo tanto, sono arrivato almeno un paio di volte a Santiago de Compostela. E, dopo avervi fatto sosta, ed essere entrato nella grande e fastosa Cattedrale (per i miei gusti anche troppo carica, preferendo per mia natura cose più sobrie, quali il romanico e il gotico) ho portato anch'io omaggio all'Apostolo Giacomo... Ma, come un 'vero' devoto dell'antichità, mi sono spinto poi oltre... Sono arrivato a "Finisterre", a qualche decina di chilometri di distanza! Dove, per i pellegrini del Medioevo, là finiva il vero Cammino di Santiago! Un posto unico, magico, di forte spiritualità, di vero raccoglimento; a strapiombo su un mare infinito, dalle grandi e forti energie. Consiglio a chiunque di spingersi fin qui e di andarlo a visitare! È un luogo ricco di pathos; ma bisogna arrivarci preparati, per poter cogliere tutto quello che questo angolo di terra ci può regalare! Vibranti energie arrivano dalla terra, dal sole e dal vento, che vi spira attorno! Io mi sono sentito, all'improvviso, attraversare da questa vibrante energia... Una sensazione unica, irripetibile! Come evoca il suo nome, 'Finis Terrae', un tempo si pensava che lì finisse il mondo; eppoi, oltre, non ci fosse più nulla! Là, davanti allo sterminato Oceano Atlantico, dove sotto s'infrangono roboanti onde, di un mare sempre in tempesta, gli antichi romani vi avevano innalzato un altare al dio Sole. Vi consiglio d'arrivarci di pomeriggio, al calare del sole, quando, con il tramonto, tutto s'intensifica. Avendo, anche con sé, un briciolo di fortuna. Perché qui, da queste parti, non sempre si ha il caldo e il sole... Ma quando dice d'arrivare, in quest'angolo di Galizia, come su tutto il resto del Portogallo, il cielo comincia ad assumere una luminosità unica: di un azzurro intenso, mai visto, quasi blù; dove il sole sembra non tramontare mai. Talvolta, sparisce nei flutti dell'Oceano alle 10-11 di sera, e anche più!
Da quando ero giovane, eppoi fino ad oggi, mi sono messo alla ricerca di tutte le 'nostre' 'Finis Terrae'. Per ritrovare quella sensazione unica, speciale, che avevo lì provato, quando ero ragazzo... E così mi sono spinto a: Finistère, in Bretagna; a Santa Maria di Leuca, in Puglia, dove un tempo si vedevano arrivare le navi di ritorno dalla Terra Santa; a Cabo São Vicente, in Portogallo, l'estrema punta sud-occidentale della Penisola iberica; dove anche lì si vedevano andare e venire le caravelle per le Indie e alla ricerca di nuovi mondi... Anche Cabo São Vicente, è un luogo davvero speciale. È su un faraglione, a picco sull'Oceano, al termine di un cammino di pellegrini: d'incommensurabile bellezza paesaggistica. S'innesta su uno dei tanti percorsi diretti a Santiago di Compostela. Se pensate di progettare un cammino verso Santiago, prendete in considerazione di farlo partire dal 'cuore' della Francia, passando attraverso l'Alvernia (Auvernie, francese). Con al centro l'affascinante Le Puy-en-Voley, già allora su uno dei più importanti cammini di Francia. È un territorio ricco di fascino, a sette/ottocento chilometri da Roncisvalle: caratterizzato da vulcani spenti, da dolci colline, da un'infinità di ponti, chiese romaniche, e cattedrali di gran fascino. Lungo il suo cammino, vedi passare gente con il bastone del pellegrino, con al collo anche la conchiglia di Saint Jaques... Tutte queste terre hanno un fascino unico; ma nessuno mi ha ridato più quella 'energia' che ho avuto da "Finisterre"! Buon viaggio a tutti
Grazie Flavio 🙂 se rifacessi il cammino mi spingerei fin là, hai evocato benissimo lo spirito dell' oceano che ti accoglie dopo mille chilometri di passi ... Deve essere un' emozione unica
Che bel racconto, Cristina. Mi hai riportato a vent'anni fa, quando feci il cammino di Santiago in bicicletta, insieme ad altre 24 persone amiche. Rimane uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto.
Vorrei tanto farlo senza un obiettivo preciso, ma per il semplice desiderio di camminare. Grazie per tutti questi consigli per descrivere bene tutte le sensazioni
Cristina mi hai riportato sul cammino con le tue parole scritte. Ed è sempre emozione pura. Nel 2018 ho preso il tuo testimone a Burgos, ho iniziato con le mesetas e sono arrivato a Santiago una ventina di giorni dopo. GRAZIE davvero.
P.s: In realtà avevo preparato anche il Cammino del Nord per l'anno successivo, il 2019, poi un problema a casa me lo fece rimandare, ma è lì pronto!
Emozionante la semplicità con cui hai raccontato il tuo Cammino. Non l'ho mai fatto, ma questa newsletter arriva proprio il giorno dopo in cui ne ho parlato con amici. Sarà forse un segno, uno dei tanti, ma il Cammino chiamerà anche me un giorno. 🙂
Il mio ragazzo vuole farla, io un po' titubante, devo dire perché i miei piedi sono delicati e temo il peggio! troppo caldi sudano e vesciche, troppo freddi mi fanno malissimo.. ! Una mi aamica ha fatto una tappa e mi ha consiglialo il servizio del porta zaino. Non avevo pensato però al fatto che così devi arrivar per forza in un certo punto ogni sera.
Buongiorno Annalisa, piacere di conoscerti e grazie del commento.
Eh, si, in effetti il servizio porta zaino è vincolante perché loro te lo prelevano e te lo fanno recapitare alla tappa successiva. E' un fattore di stress, a mio parere. Se posso permettermi un suggerimento, proverei con zaino leggerissimo, max 5 chili, che te lo dimentichi proprio sulla schiena, anche perché puoi avere bisogno di alcune cose durante il giorno, come ad esempio la mantellina antipioggia o acqua... insomma, è utile avere lo zaino con sé.
Il cambio calze almeno due volte al giorno durante le soste è un segreto che ho appreso sul cammino, e funziona. Ti fermi, fai prendere aria ai piedi nudi, riposi i piedi e cambi le calzine (senza cuciture) in modo che siano sempre asciutte. Le altre le metti a stendere sullo zaino con le spille. Vedrai, è una garanzia. In ogni caso, se potrai fare pochi chilometri, farai il cammino a tua misura, senza sforzi.
Piacere mio! Mi ritrovo un sacco in quello che dici, ci sono giorni in cui vorrei avere tutto in una una valigia e girare, lavorando da casa è una cosa che potrei fare. Magari con un van convertito, quello sarebbe il massimo 😁
Non posso certo dire di essere un pellegrino. Ma, nell'andare su e giù per l'Europa che amo tanto, sono arrivato almeno un paio di volte a Santiago de Compostela. E, dopo avervi fatto sosta, ed essere entrato nella grande e fastosa Cattedrale (per i miei gusti anche troppo carica, preferendo per mia natura cose più sobrie, quali il romanico e il gotico) ho portato anch'io omaggio all'Apostolo Giacomo... Ma, come un 'vero' devoto dell'antichità, mi sono spinto poi oltre... Sono arrivato a "Finisterre", a qualche decina di chilometri di distanza! Dove, per i pellegrini del Medioevo, là finiva il vero Cammino di Santiago! Un posto unico, magico, di forte spiritualità, di vero raccoglimento; a strapiombo su un mare infinito, dalle grandi e forti energie. Consiglio a chiunque di spingersi fin qui e di andarlo a visitare! È un luogo ricco di pathos; ma bisogna arrivarci preparati, per poter cogliere tutto quello che questo angolo di terra ci può regalare! Vibranti energie arrivano dalla terra, dal sole e dal vento, che vi spira attorno! Io mi sono sentito, all'improvviso, attraversare da questa vibrante energia... Una sensazione unica, irripetibile! Come evoca il suo nome, 'Finis Terrae', un tempo si pensava che lì finisse il mondo; eppoi, oltre, non ci fosse più nulla! Là, davanti allo sterminato Oceano Atlantico, dove sotto s'infrangono roboanti onde, di un mare sempre in tempesta, gli antichi romani vi avevano innalzato un altare al dio Sole. Vi consiglio d'arrivarci di pomeriggio, al calare del sole, quando, con il tramonto, tutto s'intensifica. Avendo, anche con sé, un briciolo di fortuna. Perché qui, da queste parti, non sempre si ha il caldo e il sole... Ma quando dice d'arrivare, in quest'angolo di Galizia, come su tutto il resto del Portogallo, il cielo comincia ad assumere una luminosità unica: di un azzurro intenso, mai visto, quasi blù; dove il sole sembra non tramontare mai. Talvolta, sparisce nei flutti dell'Oceano alle 10-11 di sera, e anche più!
Da quando ero giovane, eppoi fino ad oggi, mi sono messo alla ricerca di tutte le 'nostre' 'Finis Terrae'. Per ritrovare quella sensazione unica, speciale, che avevo lì provato, quando ero ragazzo... E così mi sono spinto a: Finistère, in Bretagna; a Santa Maria di Leuca, in Puglia, dove un tempo si vedevano arrivare le navi di ritorno dalla Terra Santa; a Cabo São Vicente, in Portogallo, l'estrema punta sud-occidentale della Penisola iberica; dove anche lì si vedevano andare e venire le caravelle per le Indie e alla ricerca di nuovi mondi... Anche Cabo São Vicente, è un luogo davvero speciale. È su un faraglione, a picco sull'Oceano, al termine di un cammino di pellegrini: d'incommensurabile bellezza paesaggistica. S'innesta su uno dei tanti percorsi diretti a Santiago di Compostela. Se pensate di progettare un cammino verso Santiago, prendete in considerazione di farlo partire dal 'cuore' della Francia, passando attraverso l'Alvernia (Auvernie, francese). Con al centro l'affascinante Le Puy-en-Voley, già allora su uno dei più importanti cammini di Francia. È un territorio ricco di fascino, a sette/ottocento chilometri da Roncisvalle: caratterizzato da vulcani spenti, da dolci colline, da un'infinità di ponti, chiese romaniche, e cattedrali di gran fascino. Lungo il suo cammino, vedi passare gente con il bastone del pellegrino, con al collo anche la conchiglia di Saint Jaques... Tutte queste terre hanno un fascino unico; ma nessuno mi ha ridato più quella 'energia' che ho avuto da "Finisterre"! Buon viaggio a tutti
Grazie Flavio 🙂 se rifacessi il cammino mi spingerei fin là, hai evocato benissimo lo spirito dell' oceano che ti accoglie dopo mille chilometri di passi ... Deve essere un' emozione unica
Che bel racconto, Cristina. Mi hai riportato a vent'anni fa, quando feci il cammino di Santiago in bicicletta, insieme ad altre 24 persone amiche. Rimane uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto.
Grazie Andrea, bella condivisione
Vorrei tanto farlo senza un obiettivo preciso, ma per il semplice desiderio di camminare. Grazie per tutti questi consigli per descrivere bene tutte le sensazioni
Ecco un bellissimo obiettivo 😉
Cristina mi hai riportato sul cammino con le tue parole scritte. Ed è sempre emozione pura. Nel 2018 ho preso il tuo testimone a Burgos, ho iniziato con le mesetas e sono arrivato a Santiago una ventina di giorni dopo. GRAZIE davvero.
P.s: In realtà avevo preparato anche il Cammino del Nord per l'anno successivo, il 2019, poi un problema a casa me lo fece rimandare, ma è lì pronto!
Che bella questa idea del testimone 🙂 grazie a te
Lo immagino davvero suggestivo e suppongo che, oltre ai piedi, anche la testa faccia un superlavoro con i pensieri ...
Grazie sempre dei tuoi riscontri
È proprio così 🙂
È davvero bello sentire i tuoi racconti. Grazie!
Grazie Stefano, detto da te mi fa particolarmente piacere perché mi piacciono i tuoi 🙂
Emozionante la semplicità con cui hai raccontato il tuo Cammino. Non l'ho mai fatto, ma questa newsletter arriva proprio il giorno dopo in cui ne ho parlato con amici. Sarà forse un segno, uno dei tanti, ma il Cammino chiamerà anche me un giorno. 🙂
Grazie Giuseppe del tuo riscontro. Mi piace molto la parola "semplicità", è adeguata al cammino. Semplicità e intensità
Il mio ragazzo vuole farla, io un po' titubante, devo dire perché i miei piedi sono delicati e temo il peggio! troppo caldi sudano e vesciche, troppo freddi mi fanno malissimo.. ! Una mi aamica ha fatto una tappa e mi ha consiglialo il servizio del porta zaino. Non avevo pensato però al fatto che così devi arrivar per forza in un certo punto ogni sera.
Buongiorno Annalisa, piacere di conoscerti e grazie del commento.
Eh, si, in effetti il servizio porta zaino è vincolante perché loro te lo prelevano e te lo fanno recapitare alla tappa successiva. E' un fattore di stress, a mio parere. Se posso permettermi un suggerimento, proverei con zaino leggerissimo, max 5 chili, che te lo dimentichi proprio sulla schiena, anche perché puoi avere bisogno di alcune cose durante il giorno, come ad esempio la mantellina antipioggia o acqua... insomma, è utile avere lo zaino con sé.
Il cambio calze almeno due volte al giorno durante le soste è un segreto che ho appreso sul cammino, e funziona. Ti fermi, fai prendere aria ai piedi nudi, riposi i piedi e cambi le calzine (senza cuciture) in modo che siano sempre asciutte. Le altre le metti a stendere sullo zaino con le spille. Vedrai, è una garanzia. In ogni caso, se potrai fare pochi chilometri, farai il cammino a tua misura, senza sforzi.
Piacere mio! Mi ritrovo un sacco in quello che dici, ci sono giorni in cui vorrei avere tutto in una una valigia e girare, lavorando da casa è una cosa che potrei fare. Magari con un van convertito, quello sarebbe il massimo 😁
Davvero, che bellezza, e che libertà.
Grazie mille x i consigli 💛