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mag 26Messo Mi piace da Cristina Rolfini

Ciao Cristina. Mi ha fatto molto pensare questa tua riflessione, soprattutto la confutazione della retorica del "mollo tutto". Si rischia, in effetti, di scambiare lucciole per lanterne, facendolo: il senso di rivalsa sul mondo mette fuori fuoco la direzione che vorremmo intraprendere. "Piano piano" per me ha significato infatti, innanzitutto, sopire quell'impulso e iniziare a lavorare all'interno di quel 'tutto' per modificarlo.

E Milano... be', anche per chi, come me, ci è solo nata, vi è stata bambina e poi è ritornata per l'Università... appare sempre bellissima.

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Grazie Simona del tuo riscontro, piacere di conoscerti e di averti qui. Anche per me è come dici, iniziare ad affrontare il tutto per modificarlo in modo non impulsivo.

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Grazie Cristina per questo racconto della 'tua' Milano; ritrovo spunti di riflessione sentendomi nella stessa direzione ma ancora 'frenata' da limiti che forse stanno solo nella mia mente. Buona ripartenza

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E sono i più grandi e importanti ... Ne so qualcosa ;-)

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mag 27Messo Mi piace da Cristina Rolfini

Sono sicura che piano piano questi nodi si scioglieranno al momento giusto, continua a visualizzare la tua l’età fino a quando i limiti saranno diventati solo piccoli scalini☺️ faccio il tifo per te!!

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mag 26Messo Mi piace da Cristina Rolfini

Una delle cose più belle del viaggiare, è ritornare a casa. La mia città rimane sempre il perno su cui ruota tutto il resto, anche se ci torno dopo mesi.

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Grazie del tuo pensiero, e piacere di averti qui

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mag 26Messo Mi piace da Cristina Rolfini

Mi ritrovo molto nel vivere la mia città come radice ma prima ho dovuto allontanarmene per poter sanare alcune relazioni affettive. Il distacco permette di vedere la propria città con un altra prospettiva 😊 grazie 🌷❤️

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È vero, mi hai fatto vedere un altro aspetto

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A volte anche noi in provincia ci interroghiamo sul profondo legame che molte persone hanno con Milano, e osserviamo cercando di imparare.

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Grazie dei tuoi commenti sempre delicati

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Sempre tantissimi spunti su cui riflettere, quando leggo le tue newsletter. Che viaggi! 😊

Oggi, tra i tanti, mi trovi d'accordo su: "Non credo nel “mollo tutto”, è pura retorica dei social. Anche chi lo afferma non lo fa, in realtà."

Lo penso e dico da anni e mi sono preso da alcuni nomadi digitali qualche insulto, ma sono contento di non essere solo 😊

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I nomadi digitale si prendono troppo sul serio :-) Grazie sempre, Cristiano, dello scambio, ciao, ti seguo

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mag 27Messo Mi piace da Cristina Rolfini

anche a me a volte è venuto in mente di fare come te, anche se ancora non ho ben capito come fai a guadagnare

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Da venticinque anni faccio libri per la scuola, sono un editor. Fino al 2016 ho lavorato come dipendente in una casa editrice di Milano, poi mi sono dimessa e ho continuato a lavorare come freelance. Ora sono una libera professionista e lavoro interamente da remoto nel medesimo settore. Curo libri, un sito di materie umanistiche e una newsletter per i docenti.

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mag 26Messo Mi piace da Cristina Rolfini

Mi piace quando dici che non sei contro le città e che il mollo tutto non esiste. Ma chi parte, spesso lo vede come un mollo tutto, non so perché in quel momento sembra un taglio così netto e drastico, per poi scoprire negli anni che nella tua città tornerai sempre e che non hai mai veramente mollato tutto. Mi sto accorgendo che a me è successa una cosa strana, Udine è la mia città dove sono nata e ho vissuto per una ventina d'anni. Ma considero Milano come casa, un luogo dove ho vissuto qualche anno con tanti viaggi e interruzioni nel mezzo.

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Ti confermi una donna del mondo, con più radici :-) È vero che percepiamo le nostre scelte come un passo radicale, questo è un punto di vista "interno" che non avevo considerato. Grazie

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mag 26Messo Mi piace da Cristina Rolfini

L'ho notato con il mio lavoro, parlo spesso con ragazzi in partenza per l'Australia e loro dicono: "Parto per sempre", "Voglio vivere per sempre in Australia", "Biglietto di sola andata". Poi magari ci vivranno solo un anno, oppure per sempre oppure andranno a vivere in Nuova Zelanda o diventeranno nomadi. Ma alla partenza ci tengono a sottolineare che si tratta di una partenza definitiva. Di fatto sancisce l'inizio di una nuova vita che non sarà più la stessa 😊

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Capisco. Le vite concrete delle persone dicono molto di più degli stereotipi. Il mollo tutto mi fa un po' questo effetto cliché 🙂 Che non rende giustizia ad esempio di quanto uno abbia faticato a prendere la decisione.

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