Prima del viaggio è già viaggio. È l'ignoto che muove la fantasia, e il cuore. Lasciare l'insicurezza della pianificazione e stare nella fiducia del flusso vitale è il mio cammino.
Mi sono buttato nella lettura a capofitto. L'argomento mi tocca, mi prende... Il viaggiare è per me essenza vitale. Così, non mi sono accorto che i primi passi erano scritti in corsivo. Dunque, versi di una poesia che non conoscevo e che trovo bellissima: a firma di Eugenio Montale! Quando ero studente le sue poesie mi piacevano tutte; quelle di Ungaretti e di molti altri - che mi obbligavano a studiare - no! Spesso le trovavo noiose, non mi piacevano. Un giorno, andando a documentarmi su chi fossero i firmatari dell'Anti-manifesto - ossia, quei pochi intellettuali antifascisti che si opposero al Manifesto fascista di Gentile - scopro che Montale fu l'unico, tra tutti i poeti, a sottoscriverlo. Vi inviterei poi ad andare a scoprire, per pura curiosità, chi invece andò a firmare il Manifesto fascista di Gentile. Fu una nutrita schiera, anche di poeti famosi, che da giovane non amavo troppo! Viaggiare libera la mente... Un caro abbraccio, alla nostra viaggiatrice, che ci fa sognare
Mamma mia, che bello. L'Indonesia senz'altro, ma soprattutto il racconto. A me succede anche soltanto cambiando di regione. E credo che da oggi cambierò modo di guardare agli imprevisti, se Montale addirittura li chiama speranza... 🤔
I piani ci danno sicurezza, ma hanno un risvolto di gabbia, che alla fine ingabbia anche il pensiero. L'imprevisto ci salva, ed ecco il senso di speranza 🥸
Cara Cristina, da poco ricevo la newsletter e la leggo con piacere. Questa racconta del viaggiare nel senso stretto del termine ma andando avanti nella lettura ho iniziato a intravedere qualcosa di più ampio che ha a che fare col vivere. Anche nel viaggio della vita ci è dato di programmare ben poco e quanto è difficile lasciar andare il controllo affidandosi all'inaspettato! Eppure mi rendo conto sempre più che è l'unica via possibile per goderselo questo grandioso viaggio. Grazie 🙏
Anche per me è così, più lascio andare più entro nelle cose con tranquillità. Sento proprio nel corpo che la programmazione mi dà ansia, alimenta un circolo vizioso. Soltanto il minimo per vivere o viaggiare spesso vedo che è sufficiente, un piccolo binario su cui iniziare a camminare.
Mi sono buttato nella lettura a capofitto. L'argomento mi tocca, mi prende... Il viaggiare è per me essenza vitale. Così, non mi sono accorto che i primi passi erano scritti in corsivo. Dunque, versi di una poesia che non conoscevo e che trovo bellissima: a firma di Eugenio Montale! Quando ero studente le sue poesie mi piacevano tutte; quelle di Ungaretti e di molti altri - che mi obbligavano a studiare - no! Spesso le trovavo noiose, non mi piacevano. Un giorno, andando a documentarmi su chi fossero i firmatari dell'Anti-manifesto - ossia, quei pochi intellettuali antifascisti che si opposero al Manifesto fascista di Gentile - scopro che Montale fu l'unico, tra tutti i poeti, a sottoscriverlo. Vi inviterei poi ad andare a scoprire, per pura curiosità, chi invece andò a firmare il Manifesto fascista di Gentile. Fu una nutrita schiera, anche di poeti famosi, che da giovane non amavo troppo! Viaggiare libera la mente... Un caro abbraccio, alla nostra viaggiatrice, che ci fa sognare
Vero? Anche a me ha molto colpito questo scritto di Montale, e in un certo senso non mi aspettavo una poesia così da lui.
Mamma mia, che bello. L'Indonesia senz'altro, ma soprattutto il racconto. A me succede anche soltanto cambiando di regione. E credo che da oggi cambierò modo di guardare agli imprevisti, se Montale addirittura li chiama speranza... 🤔
Imprevisto-speranza: molto bello
I piani ci danno sicurezza, ma hanno un risvolto di gabbia, che alla fine ingabbia anche il pensiero. L'imprevisto ci salva, ed ecco il senso di speranza 🥸
Cara Cristina, da poco ricevo la newsletter e la leggo con piacere. Questa racconta del viaggiare nel senso stretto del termine ma andando avanti nella lettura ho iniziato a intravedere qualcosa di più ampio che ha a che fare col vivere. Anche nel viaggio della vita ci è dato di programmare ben poco e quanto è difficile lasciar andare il controllo affidandosi all'inaspettato! Eppure mi rendo conto sempre più che è l'unica via possibile per goderselo questo grandioso viaggio. Grazie 🙏
Grazie a te, Valentina, piacere di conoscerti.
Anche per me è così, più lascio andare più entro nelle cose con tranquillità. Sento proprio nel corpo che la programmazione mi dà ansia, alimenta un circolo vizioso. Soltanto il minimo per vivere o viaggiare spesso vedo che è sufficiente, un piccolo binario su cui iniziare a camminare.
Vero! Una poesia davvero moderna, singolare: per metrica, ritmo... L'ho trovata davvero innovativa e così attuale!