Viaggi creativi e sostenibili: l'importanza della condivisione
Nei viaggi, nella vita e nel blog la condivisione è il valore che amo di più. Ed è anche un grande valore aggiunto quando si vuole viaggiare in modo sostenibile e fuori dagli standard più battuti.
In questi giorni vivo e lavoro a Monte Maria (Cellere), nella Tuscia viterbese. Si sta benissimo, in mezzo al verde e al silenzio. Sostenibilità 100%. Al Casale Gatta Morena amici molto accoglienti affittano appartamentini. Cercalo su Google Maps e vieni a passarci qualche giorno. Il giardino è un capolavoro di biodiversità. Non vorrai più andare via ;-)
Che tipo di viaggio?
Viaggi in solitaria, viaggi in luoghi insoliti, viaggi fuori dagli schemi e dalle stagioni turistiche, viaggi economici, viaggi spirituali. In questi ultimi anni ne ho fatti di tutti i colori e ho accumulato esperienze (e contatti) che mi fa piacere condividere con i lettori e le lettrici dei Pensieri Nomadi.
Li sto riprendendo in mano, e sta venendo fuori un quadro di riferimenti interessanti che possono essere utili a qualcun altro che abbia voglia di viaggiare in modo libero, personale e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, a chi piace la filosofia di viaggio che cerco di esprimere in questo blog.
Chi mi segue da un po’ sa come mi muovo: spesso in solitaria o con il mio compagno; in modo economico, senza la fregola di vedere tutto e il più possibile a contatto con le comunità locali; camminando, come migliore mezzo per orientarsi e conoscere; fuori dai circuiti più battuti ma senza rinunciare ai siti turistici di pregio- e rinunciando invece alle mete ormai snaturate; organizzando il minimo per lasciarsi la libertà di stare e godersi il posto al proprio ritmo.
Sono questi criteri che vorrei condividere e su cui mi fa sempre piacere uno scambio. Ad esempio, la destagionalizzazione, la lentezza, la scelta di mete alternative alle più battute per allentare la pressione; la rinuncia a siti protetti, in pericolo o vulnerabili - lasciamoli in pace e andiamo da un’altra parte; gli alloggi presso le famiglie al fine di incrementare il loro reddito anziché quello delle grandi catene; l’uso dei trasporti locali, l’attenzione ai diritti delle persone del luogo e all’ambiente (una piccola cosa: la raccolta differenziata in viaggio, cosa rarissima).
Valori contrari a un turismo di massa e distruttivo, che fa danni a Bali come alle Cinque Terre, in Laos come sulla Costiera amalfitana: mordi e fuggi, arei locali per spostarsi, milioni di persone concentrate sulle stesse mete e negli stessi periodi, standard internazionali di hotel e ristoranti che schiacciano le imprese locali, uso scriteriato della plastica monouso, predazione delle popolazioni, a cui questo turismo non lascia niente.
Delle proteste contro il turismo degli eccessi ha parlato anche
nella sua newsletter > Aumentano i luoghi in cui non siamo i benvenuti. Residenti inferociti e stop di alcune amministrazioni in Spagna e in Olanda, a cui si sta aggiungendo anche il Giappone per proteggere il monte Fuji dall’assalto dei fotografi da cellulare.Lo scambio di idee e valori del viaggio
In questi anni ho provato a incorporare alcuni valori nei miei viaggi, non sempre ci sono riuscita, ma è questa la tendenza che desidero perseguire. Moltissimo ho imparato dal confronto e dallo scambio con altri viaggiatori che incontro e leggo anche qui, e molto ho condiviso a mia volta, come cerco di fare nel blog.
Se vuoi sapere di più su mete e modi, sarò felice di condividere informazioni di dettaglio, possibili itinerari alternativi, alloggi carini ed economici, posti defilati rispetto al turismo di massa, cose da evitare e dritte varie per raggirarlo. Ma anche dubbi o paure che possono emergere quando si affronta un viaggio.
Puoi scrivermi rispondendo a questa mail o, ancora meglio, nei commenti, così che anche gli altri possano leggere e seguire.
Sono una nomade digitale, e questo è un aspetto ulteriore su cui mi fa piacere confrontarmi - intanto ne ho parlato QUI. Perché, al di là degli stereotipi che spesso circondano questa figura, lavorare in viaggio può dare un contributo significativo alla sostenibilità, anche per il solo fatto che il transito diventa necessariamente più lento e radicato nel luogo. Non tutti la pensano così, però. Ne ha parlato
nella sua newsletter > Nomadismo digitale e consapevolezza.Esperienze e itinerari (un po’ più) sostenibili
Di seguito elenco qualche esperienza degli ultimi anni, guardaci dentro, magari ci trovi qualche idea utile, ma soprattutto mi piacerebbe sentire le tue.
✔In Estremo Oriente, privilegiando i luoghi marginali. L’Estremo Oriente, che ho visitato da settembre-febbraio, è piuttosto turistico ma ci sono luoghi marginali molto belli, a Bali come in Laos o in Malesia. Li ho raccolti in questo LINK. Sicuramente il Borneo ha le foreste pluviali più antiche del mondo, ma ha anche città interessanti in cui non va nessuno e dove si fanno incontri incredibili. L’Indonesia non è solo Bali e dintorni, ci sono arcipelaghi magnifici e ricchi di storia, come Alor e Banda. QUI trovi vari post pubblicati nei cinque mesi di viaggio da cui sono recentemente tornata.
✔ Il Giappone è caro? Dipende da come e dove viaggi. Ci sono andata in solitaria nei mesi di marzo e aprile, spostandomi con bus notturni e treni regionali e dormendo in ostelli o ryokan di campagna. Un valore aggiunto è stata l’ospitalità gratuita delle famiglie Servas, ne ho parlato QUI. Rispetto agli itinerari più consueti, ho fatto un viaggio un po’ diverso, iniziato a Shikoku, con alcune tappe del Cammino degli 88 Templi - lo conosci?, e poi Nagasaki, la spiritualità dei piccoli villaggi e luoghi poco esplorati come Takamatsu, Uchiko, i dintorni rurali di Nara…. E senza alcuna aspettativa, ho beccato in pieno la fioritura dei ciliegi!
Ospite di Kesako, Beppu, Kyushu, Sud Giappone.
✔ In Polinesia francese, fuori stagione e presso le pensioni familiari. La Polinesia, si sa, è un viaggio mitico, ed è un vero peccato arrivare fin là per stiparsi sulle solite quattro isole, come ho visto fare alla gran parte dei turisti. O chiudersi nei resort invece di alloggiare presso le pensions famille, con il carico di incontri e scambi che puoi immaginare. Oltre agli atolli che tutti cercano per spiaggiarsi, ci sono arcipelaghi come le Marchesi e le Australi che hanno tantissimo da raccontare, come la stessa Tahiti, snobbata dai turisti. QUI trovi qualche racconto degli otto mesi che ci ho trascorso (agosto; ottobre-giugno).
✔ Nuova Zelanda in bus. Ci ho viaggiato 50 giorni (dicembre-gennaio) in vari modi, ma questo è il migliore, da sud a nord l’Intercity New Zealand mi ha portato ovunque. Ho tralasciato posti più noti, i ghiacciai per esempio, battutissimi, per visitare luoghi in cui solitamente non si arriva, come Stewart Island, nell’estremo sud, e Gisborne, una città nascosta al turismo, a prevalenza maori. A Christchurch sono stata ospite di una famiglia Servas russa, very interesting. Qualche racconto QUI.
✔ Soltanto uno spicchio di Australia. Pur avendoci passato parecchio tempo (ottobre-novembre; gennaio-febbraio), non ho voluto fare quella cosa di prendere aerei per schizzare da una parte all’altra del continente. Ne ho visitata soltanto una parte, il Queensland, con gite a tiro di bus, auto e traghetti. In questo modo ho potuto anche vivere per un po’dall’interno la città di Brisbane, dove ho conosciuto da vicino la vita degli aussi, la dinamica comunità italiana e camminato per kilometri lungo il fiume. Trovi qualche racconto QUI.
✔ Seychelles in autostop. Le conosco molto bene, ci abitava mio padre e ci sono stata in diverse stagioni (agosto; dicembre; febbraio). A parte il volo, non sono così care come si potrebbe pensare, ci sono ormai molte sistemazioni abbordabili in guesthouses familiari. E non c’è soltanto il mare, ma un popolo molto fiero che ribalta gli stereotipi dell’Africa, e anche le foreste di montagna da camminare. Tutti vanno a Praslin e la Digue, ma la più interessante e meno turistica è Mahé. Divertente girarla in bus e in autostop. Qualche racconto QUI.
✔ Svezia, nomade digitale in inverno (settembre-novembre). E’ molto meno cara e molto più suggestiva, e si lavora benissimo nella calda atmosfera delle biblioteche di Stoccolma e Visby, a Gotland. Sull’isola di Bergman, a Faro, c’ero solo io, un incanto. E poi su su, in Lapponia, 800 km di treno notturno (con tavolini in legno per lavorare), fino all’ostello di Abisko per camminare sul Sentiero del re - lo conosci? Ma solo dalle 9 alle 12, poi viene buio e tutto gela.
✔ Canarie, ma quelle piccole e meno richieste. Anche in posti turistici come questo, si possono scegliere le isole meno richieste. Ci sono stata in solitaria tra ottobre e dicembre, El Hierro, La Gomera e La Palma. Ci ho camminato in lungo e in largo e ho scoperto un sacco di segreti. Li racconto QUI.
Il post di questa settimana è di condivisione, nello spirito del blog. Io scrivo proprio per questo, per scambiare e gettare ponti vicini e lontani, creare relazioni su argomenti e valori condivisi. E devo dire che i doni di umanità che arrivano dai Pensieri Nomadi mi sorprendono ogni volta per la loro varietà e intensità. Il blog si sta rivelando un addensatore di affinità elettive, e questo è il suo scopo più alto, almeno per me.
Cara Cristina, sei un grande esempio di come il tempo può costruire una storia del mondo fatta di persone, quelle indicibili perché non sembrerebbero interessare a nessuno. Una tela che si infittisce sempre più pronta a regalarci un magnifico dipinto della Terra. La specie umana che abita nel mondo. Ci spinge tutti a un movimento più consapevole verso gli altri o verso l'apparente ignoto.
Come mi risuonano le parole che hai usato per descrivere il viaggiare in modo libero e sostenibile. E grazie per la generosità nei consigli di itinerari.