Cinque mesi in Estremo Oriente
Un viaggio nel passato e nel futuro, un viaggio di consapevolezza, un viaggio d'amore.
Capodanno lunare. Offerte alla tigre, carne viva. Ho Chi Minh, Vietnam, febbraio 2023.
Passato e futuro
Bali, Borneo, arcipelaghi di Alor e Banda, Malesia, Laos, Vietnam.
Celebro questi mesi di viaggio a Ho Chi Minh, la vivace capitale del Vietnam, dove sono giunta nei giorni festosissimi del Capodanno lunare. E ancora una volta, qui, sento l'aria di futuro che ha accompagnato tutto questo viaggio. Una proiezione verso un mondo nuovo che è impossibile avvertire dall' Europa con questa intensità.
Non so ancora quanto mi comprenda, se riesco a capirlo fino in fondo, né quanto mi piaccia. Ma certamente, al di là dei miei giudizi che contano poco, l’Asia che sto conoscendo è un pianeta in velocissima trasformazione, giovane e pieno di energia, globalizzato e iperconnesso.
Si vede nella nuova Saigon come nella scintillante Kuala Lumpur. Ma anche in luoghi più remoti, come le lontane isole Banda, dove il passato sopravvive tenacemente in un intreccio inaudito di tradizione e modernità, o forse proprio grazie a quest' ultima.
Venendo qui mi sono resa conto - e non sono certo l' unica - di cercare soprattutto il passato, le usanze, le religioni, il folklore dei costumi. L' esotico insomma, con il tipico sguardo occidentale sull’Oriente.
In realtà, la cosa più interessante che ho trovato è piuttosto questo intreccio, che permette alla biodiversità culturale e ambientale di non perdersi e alla modernità di fare la sua parte nel tirare fuori le persone dalla povertà.
Se la trama si rompe, la gente è destinata a soccombere, schiacciata dalla perdita di identità o dalla miseria.
È un difficile equilibrio che ho incontrato in alcuni momenti del viaggio, in Indonesia per esempio. E di cui ho potuto misurare tutta la fragilità in Laos, travolto da una aggressiva modernizzazione che continua a lasciare le famiglie nelle baracche di legno. Ma, insieme, zone di meravigliosa poesia.
Ciao, benvenuta e benvenuto tra i Pensieri Nomadi 🌹
Se ancora non mi conosci, mi chiamo Cristina. Vivo e lavoro viaggiando e i miei movimenti geografici ed esistenziali li racconto qui: www.pensierinomadi.it. Se ti fa piacere rimanere in contatto via mail puoi iscriverti alla newsletter, oppure scrivi a cris.rolfini@gmail.com. Scambiare esperienze, visioni e sentimenti è lo scopo di questo blog. Grazie e buona lettura 😊
Consapevolezza
Per la prima volta, ho la percezione che la realtà si stia costruendo proprio sotto i miei passi. Non tutto è buono, come ho scritto in vari post di questo viaggio. Si distrugge oltre che costruire. Ho camminato almeno in due ambienti che tra pochi mesi non esisteranno più, inghiottiti da massicce infrastrutture. E a rischio sono anche le antiche culture - in Laos ci sono almeno 40 etnie, in Vietnam più di 50 -, minacciate da una omologazione dell'economia e dei media che ha la forza di uno schiacciasassi.
Prima di arrivare in Estremo Oriente, ne avevo una consapevolezza per così dire astratta, indotta dalle letture, dalle informazioni. Adesso ne ho una consapevolezza concreta, che ho toccato con mano.
E proprio per questo ne ho maturata anche un' altra, molto viva: la via sta nell'equilibrio, non ci sono scorciatoie. È vero che c'è un enorme problema ecologico da queste parti, ma c’è anche un benessere visibile, per esempio in Vietnam, che sta toccando strati di popolazione che per millenni non hanno varcato la soglia della sopravvivenza.
Là dove ci sono più risorse e più sviluppo, c’è anche maggiore tutela dell' ambiente e valorizzazione delle culture. Le cose sono inestricabili e come tali vanno lette e affrontate.
La consapevolezza non è indolore. In alcuni momenti soffro pensando questi pensieri. Ho malinconia per la perdita di un mondo che non tornerà, nostalgia del passato. Sentimenti ed emozioni forti che sto imparando ad affrontare proprio grazie a questo viaggio.
Come porsi verso ciò che sta accadendo all’ambiente e alle civiltà? La mitizzazione del passato, il rifiuto del presente e la paura del futuro sono tentazioni in cui non voglio cadere. Una triade molto diffusa, che conduce inevitabilmente alla paralisi e alla deresponsabilizzazione, “tanto non posso farci niente”.
Sto provando un antidoto, fatto di vari ingredienti. Anzitutto, la comprensione e l' approfondimento - non è banale, mi capita di credere che sia inutile occuparsene e di lasciare andare -; la visione complessiva, che non taglia a fette la realtà ma cerca di contemplarne i diversi aspetti e ragioni; la considerazione delle azioni positive, delle persone, delle comunità, delle amministrazioni; e il contrasto, in prima persona, delle azioni dannose per l' ambiente. Prossimamente, vorrei integrarne la denuncia, ma devo trovare un modo che mi convinca. Per ora, questo è ciò che riesco a fare.
Amore
Un' altra parola di questo viaggio è senz' altro “amore”. Amore per il mondo, che conservo intatto in mezzo alle sue mille contraddizioni. Sono felice di averlo, insieme alla curiosità che mi muove giorno per giorno.
Amore per la natura e per l’umanità: se non lo sentissi non viaggerei. Ne ho fatta una bella scorpacciata in questi mesi, un'esperienza ricchissima e unica.
Amore anche in un senso più profondo e personale. Ho condiviso questo viaggio con il mio compagno. Non è scontato, ho viaggiato spesso da sola, facciamo vite anche molto indipendenti e non sempre i nostri tempi coincidono per via del lavoro.
La prima volta per entrambi di un viaggio itinerante tanto lungo, e in coppia. Ce lo siamo concessi, ci siamo regalati un tempo lento di qualità per ciascuno e per noi due insieme. Non sono scelte che vengono da sole, vanno cercate, e ci vuole un pizzico di coraggio.
Il viaggio mette alla prova, non è sempre oro. Si può essere stanchi, provati dal clima o dalle lunghe trasferte; ci vuole spirito di adattamento, collaborazione, apertura alle esigenze dell'altro. Ci siamo scambiati pazienza, attenzione, disponibilità, sostegno. Abbiamo provato ad assecondare i diversi desideri, osservato, discusso e metabolizzato tutto ciò che abbiamo incontrato e attraversato.
Ne abbiamo fatte di tutti i colori. Siamo stati in cima ai grattacieli e nelle baracche dei villaggi, nel freddo delle montagne e nei mari trasparenti delle isole lontane, nelle foreste pluviali e nelle campagne coltivate a fragole. Abbiamo passeggiato mano nella mano sott’acqua, nei templi, lungo i bordi delle strade. Chiacchierato, fatto amicizia, lavorato, nuotato, riposato e ballato.
Un condensato di vita indimenticabile. Sento che ci siamo dati il meglio. E questo è ciò che conta per l'oggi e per il futuro.
Ciao, per la cosa del voler conoscere, se ti interessa, se hai voglia di leggere un buon saggio sul sudest asiatico e su come esso stia evolvendo negli ultimi tempi a livello geopolitico, anche in ragione dei rapporti con la Cina – che poi plasma tutto il resto – ti consiglio All'ombra del Dragone di Sebastian Strangio di ADD Editore.
https://www.addeditore.it/catalogo/ombra-del-dragone/
Una condivisione davvero tanto emozionante, Cris, grazie 🙏
E non dimentichiamoci che la visione di passato presente e futuro rispecchia forse anche un po' il nostro rapporto con il PROPRIO passato, presente, futuro.. il mondo a volte ci fa un po' da specchio.. 😌🪞